
Oltre 300 riconoscimenti sono stati consegnati stamani nella sala conferenze dell'Holiday Inn a Cagliari. La Federciclismo Sardegna ha recuperato i sorrisi rimasti in attesa per via della pandemia, così la mattinata è stata occasione per celebrare i successi su due ruote relativi alle stagioni 2020, 2021 e 2022. In una cerimonia fiume condotta dai giornalisti Marzia Diana e Mauro Farris, a fare gli onori di casa è stato il Presidente della FCI Sardegna Stefano Dessì, affiancato per l'occasione dal Presidente nazionale Cordiano Dagnoni e dal Vice Presidente Carmine Acquasanta. A rappresentare le massime istituzioni sportive regionali il Presidente del Coni Sardegna Bruno Perra e il Commissario del Cip Simone Carrucciu; presente anche la Regione Sardegna con il consigliere Emanuele Cera e Andrea Floris dell'ufficio di gabinetto dell'assessorato allo sport. Ospite d'onore il ciclista sardo più blasonato, Fabio Aru, che oltre a ricevere e distribuire premi ha raccontato la nuova avventura della sua Academy. In una sala piena e festante sono stati tantissimi i premiati in tutte le specialità del ciclismo: strada, ciclocross, crosscountry, downhill, marathon e tanto altro. Fra loro anche 13 società premiate per la lunga storia sportiva, due medaglie d'oro e i premi Una vita per il ciclismo.

Con il 2023, su impulso del presidente del Coni Sardegna Bruno Perra, l'area Comunicazione propone una serie di interviste ai presidenti dei comitati regionali delle federazioni sportive. Oggi la chiacchierata è con Salvatore Bussu, presidente del Cr sardo della Fita, Federazione italiana taekwondo.
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Salvatore Bussu è alla guida del taekwondo isolano dal 28 marzo 2021, quando è stato nominato alla presidenza del comitato regionale. Accanto a lui il vice presidente Giorgio Atzeni, il consigliere Andrea Corona, il consigliere dei tecnici Luca Belloi e la consigliera degli atleti Loredana Sechi.
Presidente, fra pandemia e ripresa qual è il bilancio del suo primo biennio e come sta il taekwondo in Sardegna?
Il periodo di emergenza pandemica è stato duro, ma in seguito la voglia di tornare sui tatami è stata ed è tanta. Il Coni Sardegna ci è sempre stato vicino, poi l’attività di divulgazione delle nostre stesse società ha fatto sì che fra le famiglie si sia diffusa sempre di più la passione per il taekwondo. Sono stati due anni che ci hanno messo alla prova ma ora sono contento di quello che vedo; siamo andati a zero e poi ci siamo rimboccati le maniche per ripartire. La ripresa è decisamente confortante. Oggi contiamo più di 40 società affiliate, per un totale di tesserati che si attesta intorno ai 2300 e aumenta ogni giorno. Aggiungo poi una menzione per una figura importante come quella degli ufficiali di gara: in Sardegna sono trentadue, un numero decisamente alto. Proprio l’anno scorso abbiamo fatto un corso insieme al Coni riuscendo ad accogliere altri dieci nuovi arbitri, dunque anche in questo settore registriamo un trend in ottima crescita e siamo contenti di vedere tanti giovani che si avvicinano a questo mondo.
A livello di risultati, la Sardegna è competitiva?
I nostri atleti sono molto competitivi, negli anni abbiamo visto tanti ragazzi arrivare ad ottimi livelli. Cito l’attualità più stretta: pochi giorni fa a Bari abbiamo fatto una gara nazionale riservata ai cadetti, quindi ragazzi sui tredici anni. I nostri hanno sfiorato due ori, uno sfumato solo per infortunio, centrando due argenti e due bronzi. Inoltre avevamo anche una rappresentanza di arbitri sardi, cosa non scontata.
Oggi le arti marziali uniscono le antiche tradizioni a strumenti all'avanguardia
Sul tatami c’è tanta tecnologia, non ci si improvvisa. Per l’organizzazione di una gara infatti servono mesi, non solo in considerazione della preparazione tecnica degli atleti ma anche proprio per la predisposizione di campi di gara adeguati. I ragazzi scendono sul tatami dotati di sensori e caschetti elettronici, è un sistema di verifica dei contatti che permette agli arbitri – a loro volta dotati di dispositivi e altamente formati – un controllo impeccabile dei colpi e dei relativi punteggi.
Quali sono i benefici di questa disciplina? Si può iniziare fin da piccoli a praticarla?
Il taekwondo è decisamente uno sport che mi sento di consigliare fin dalla tenera età. Spesso si pensa alle arti marziali come puro combattimento, ma c’è tanto altro. L’attività consente di migliorare le proprie prestazioni fisiche, imparare e affinare la tecnica permette di perfezionare la conoscenza del proprio corpo attraverso isometria ed esercizi posturali. Non si tratta solo di imparare difesa e attacco: già durante le prime fasi un bimbo impara movimenti che aiutano in modo significativo equilibrio e coordinazione. L’allenamento per il taekwondo prevede tutto questo e anche un training di tipo esplosivo, che va a incidere sulla forza. Anche dal punto di vista dei tecnici è un lavoro complesso e importante, è necessaria una profonda conoscenza dell’anatomia e di tutto quel che riguarda la risposta delle fasce muscolari. Soprattutto sui ragazzi giovani è importante fare un lavoro consapevole e preciso, oltre alla pratica serve anche conoscere tanta teoria.
Per chiudere, quali sono i prossimi obiettivi e quale la maggiore criticità?
Da oggi a giugno abbiamo in programma una ventina di eventi ed attività, il calendario che ci siamo dati è fitto e ne siamo felici. Lo scorso giugno abbiamo organizzato un tour sardo per i coreani, riuscendo a portarli ad Alghero e Orosei; abbiamo potuto farlo grazie alla bella stagione, organizzando manifestazioni all’aperto. Mi piacerebbe portare in Sardegna manifestazioni nazionali e internazionali che avrebbero ricadute positive anche sul turismo e sulla valorizzazione del territorio, ma sorge il problema dell’impiantistica. Fra addetti ai lavori e pubblico servirebbero impianti capaci di ospitare tanta gente, e purtroppo nella nostra Isola siamo carenti da questo punto di vista. Occorrono spazi ampi e al chiuso: un torneo per i bambini può prevedere anche 700 piccoli atleti, se ci aggiungiamo i tecnici, gli addetti e le famiglie sugli spalti superiamo facilmente le duemila presenze.

Progetto "Educamp Coni" - Estate 2023
Il Coni promuove e valorizza l’attività sportiva giovanile riferita alla fascia di età 5-14 anni, attraverso un percorso educativo sportivo multidisciplinare che accompagna il giovane in tutto il periodo dell’anno, prevedendo nella stagione invernale (settembre-giugno) il progetto Centro Coni - Orientamento e avviamento allo sport e gli Educamp Coni in quella estiva.
Tale percorso ha lo scopo di ampliare la base dei praticanti, di incrementare il loro bagaglio motorio, di seguirli nella ricerca e nell’individuazione del proprio talento che nel futuro potrebbe riversarsi in un’attività di alto livello.
Per raggiungere tale obiettivo il Coni si avvale del coinvolgimento degli organismi sportivi (Fsn, Dsa e Eps) e delle associazioni e società sportive a essi affiliate.
Ai fini della partecipazione al Progetto Educamp Coni estate 2023, con il presente avviso il Coni intende ricercare le associazioni e società sportive dilettantistiche interessate a utilizzare il modello formativo multidisciplinare, sviluppato e fornito a titolo gratuito dal Coni e rappresentato nel Format Educamp Coni 2023.
AVVISO PUBBLICO
PER L’ADESIONE DI ASSOCIAZIONI/SOCIETÀ SPORTIVE DILETTANTISTICHE AL PROGETTO
“Educamp Coni”
1. Avviso pubblico Educamp Coni 2023
2. Guida alla presentazione della domanda di adesione

Restano pochi giorni per aderire al progetto Giovani Vispi (Voucher iscrizione sport per l’inclusione), l'intervento realizzato in collaborazione tra la Regione Sardegna tramite l’Assessorato della Pubblica Istruzione e il Coni Sardegna, sulla base dell’intesa con la Presidenza del Consiglio dei ministri dipartimento Politiche giovanili, che prevede il riconoscimento di voucher - del valore massimo di 250 euro e con un limite di due per nucleo familiare - destinati ai giovani fra i 14 e i 19 anni compiuti, residenti in Sardegna in comuni con popolazione inferiore ai 30mila abitanti e con reddito Isee del nucleo familiare inferiore a 12.000 euro.
La scadenza è prevista per lunedì 13 febbraio 2023.

Gianfranco Zola è il nuovo vicepresidente della Lega Pro di calcio. Nel corso delle elezioni di oggi al salone d'onore del Coni è stato eletto presidente Matteo Marani, che avrà al suo fianco come vicepresidenti Giovanni Spezzaferri e proprio il tecnico sardo. Zola, classe 1966 nato a Oliena, ha visto la sua carriera prendere il volo proprio dalla Serie C quando, dopo le esperienze con Corrasi e Nuorese, si mise in luce con la maglia della Torres. Da lì il salto verso Napoli e la Serie A, poi il Parma e l'indimenticabile avventura inglese al Chelsea, dove ha conquistato sul campo tanti successi da valergli il titolo di miglior giocatore della storia del club e quello di Ufficiale Onorario dell'Ordine dell'Impero Britannico. Ha chiuso la sua leggendaria di calciatore ancora in Sardegna, sempre in rossoblu ma stavolta con la maglia del Cagliari, riportando la squadra nella massima serie a suon di giocate sopraffine. In carriera vanta anche 35 presenze e 10 gol con la casacca dell'Italia. Da allenatore ha poi guidato fra le altre il Watford, il Birmingham City e ancora il Cagliari. Oggi Gianfranco Zola è chiamato a interpretare un ruolo prestigioso e denso di sfide, la sua esperienza ed il suo stile saranno di sicuro aiuto per la crescita del movimento calcistico della Lega Pro e non solo.