Fare Sport in Sardegna
Presentato al Consiglio Nazionale del CONI il libro “Fare Sport in Sardegna”. Malagò: “è un progetto per il futuro”. L’iniziativa è del CONI Sardegna e nasce dalla collaborazione con il Censis e la Regione sarda. Il volume offre un quadro completo, Comune per Comune e Provincia per Provincia, del fenomeno sportivo nell’Isola.
Oltre cinquantamila fotografie, quattromila schede, duemila sopralluoghi, una ventina di seminari accompagnati da incontri e discussioni, un numero indefinito di verifiche: questi, in sintesi, i numeri di una ricerca meticolosa che rappresentano la base su cui è stato costruito “Fare Sport in Sardegna”, un’opera che è il risultato di un impegno durato alcuni anni compiuto da un gruppo di lavoro guidato da due profondi conoscitori del metodo dell’indagine analitica e dell’elaborazione dei dati statistici: il direttore del Censis Roberto Ciampicacigli ed il responsabile dell’impiantistica sportiva del CONI Sardegna Francesco Tiragallo.
Per il Presidente nazionale del CONI Giovanni Malagò l’opera rappresenta uno strumento indispensabile “per costruire un progetto che guardi al futuro dello sport” mentre il presidente del CONI Sardegna Gianfranco Fara mette in rilievo l’utilità di un lavoro che “contiene tutti gli elementi necessari per sapere come stanno le cose, come intervenire, dove e perché”.
Ricco di riferimenti numerici, grafici, specchietti riassuntivi, rappresentazioni comparative e analisi dei cambiamenti; attento a rappresentare tendenze e cambiamenti, opzioni e disaffezioni, “Fare Sport” offre una fotografia accurata degli spazi esistenti: da quelli liberi a quelli protetti; da quelli pubblici a quelli privati e, in più, un’analisi scrupolosa della pratica sportiva attraverso le indagini statistiche dell’Istat, della Regione Sardegna e del CONI; come sono articolati e come si sviluppano i programmi di intervento pubblico; quali sono i criteri di erogazione dei contributi per il sostegno dell’attività sportiva; quale è l’impegno di spesa sostenuto dalle famiglie sarde e, persino, quanto si spende per scommesse, spettacoli e per l’acquisto di giornali e riviste.
Per i motivi ispiratori e per la complessità dei dati raccolti il libro si affianca alle altre pubblicazioni di analogo interesse che hanno visto la luce negli anni scorsi come “Sport e Società” e “Le case dello sport”, offrendo però, in più, la possibilità di esaminare il fenomeno sportivo nella sua evoluzione ed individuando caratteristiche e utilità dei nuovi bisogni. Per questi motivi “Fare Sport” non si limita ad offrire una fotografia di tutto ciò che concorre a realizzare l’evento sportivo (impianti, atleti, società, strutture sanitarie, ecc.) ma introduce un elemento dinamico, in qualche modo rivoluzionario e che rappresenta un modello di riferimento per impostare qualunque progetto di programmazione in campo sportivo, attraverso la comparazione dei dati in maniera da poter individuare, in ciascun Comune, in ciascuna Provincia e nell’intera Regione, le eccedenze, le criticità, le tendenze, i cambiamenti, il rapporto tra domanda ed offerta, le possibilità e l’economicità di ciascun intervento. Insomma, uno strumento di consultazione e di proposta.
Per tutte queste ragioni l’opera si presenta come un modello innovativo nel campo dello conoscenza e dell’utilizzazione delle risorse in campo sportivo. Per il suo carattere innovativo e per il grande valore documentale che essa contiene, “Fare Sport in Sardegna” rappresenta uno strumento insostituibile di conoscenza per operatori, professionisti, giornalisti, politici e, in definitiva, per chiunque voglia conoscere quel mondo straordinario rappresentato da tutti coloro che fanno, della pratica sportiva, una importante opportunità per aggiungere qualità, interesse, svago e salute alla propria vita.
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